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Nikon d300 obiettivo  nikkor 60mm  f8 1/160 flash Sea&Sea Ys 300 

  Ovunque si tratta di fotografia digitale ad un livello poco più che dilettantesco si parla invariabilmente di files raw:

Il significato del termine è "grezzo". Questo formato di file, (detto anche "il negativo digitale", non perché a colori e toni invertiti, ma perché risulta essere la base di partenza dell'immagine finita) è il risultato inalterato dell'impressione della luce sul sensore, priva di regolazioni sia dal punto di vista della luce che della quantità e qualità dei pixel.

E' bene familiarizzare con questo formato per avere a disposizione tutti i vantaggi della fotografia digitale.

Intanto una premessa fondamentale: non si può prescindere dalla natura digitale dell'immagine; molti neofiti dell'immagine elettronica, provenienti dalla pellicola, usano sostenere che non ne vogliono sapere di regolazioni e diavolerie del genere e "terranno le foto così come vengono". In realtà questo non è possibile, si può in effetti regolare a priori la fotocamera in termini di contrasto saturazione e così via, ma anche in questo caso si è effettuata una regolazione via software, non quello del computer ma quello della macchina fotografica. Se si prende confidenza con la "post produzione" a casa col pc si ha la possibilità di decidere dopo quello che è meglio per ogni determinata immagine, è come fotografare avendo a disposizione una infinità di pellicole con caratteristiche diverse di sensibilità, contrasto, saturazione e altro.

In un passato piuttosto recente le schede di memoria erano ancora molto costose e la loro capacità limitata, questo faceva spesso rinunciare ad utilizzare il formato raw a favore del jpg compresso. Quest'ultimo, regolato su valori di compressione minimi e quindi alla maggior qualità dell'immagine, occupa rispetto al file grezzo circa un quinto dello spazio sulla scheda, se poi si attiva una compressione maggiore, spesso senza perdere quasi nulla a livello visivo in immagini esposte bene e non "problematiche", si moltiplica la capacità in maniera esponenziale. Ma tutto questo però ha un prezzo, la compressione ed il pre-trattamento dei files jpg rende l'immagine meno regolabile e questo può fare la differenza in moltissimi casi.

il trattamento dei files raw non è però semplicissimo; ogni diversa fotocamera, anche della stessa marca, ha un formato grezzo personale e i software di fotoritocco lo "interpretano" in maniera differente, dovremo rimboccarci le maniche ed effettuare prove per individuare quali programmi soddisfano meglio le nostre esigenze e i nostri gusti. La scelta del software è sicuramente lo scoglio più arduo da superare per la lettura dei files raw, in questo caso sarà bene farci consigliare da esperti o andare sul sicuro con prodotti di provata qualità. Normalmente tutte le case produttrici mettono a disposizione, scaricabile da internet, una versione di prova per poter valutare l'eventuale acquisto (ce ne sono anche gratuiti, freeware, e non è detto che siano peggiori degli altri, è solo il modo attuale per un programma di entrare nel mercato), precisando la compatibilità con i modelli di fotocamera. Magari in seguito, una volta diventati esperti saremo in grado di discernere autonomamente. Normalmente la casa produttrice della macchina fotografica mette a disposizione uno o più software in grado almeno di leggere il file raw e di convertirlo in formati leggibili da tutti gli altri programmi, allo stesso tempo questi ultimi vengono costantemente aggiornati per poter leggere i formati grezzi di tutte le fotocamere che continuamente escono sul mercato.

Una scelta ovvia può essere quella di utilizzare il programma in dotazione alla macchina fotografica, ma non è detto che sia la  migliore, del resto non avrebbe senso  produrne degli altri se non vi fossero dei motivi legati alla qualità o alla praticità d'uso. Tanto per rimanere in argomento citiamo:

Lightroom, ( Adobe) 

Camera Raw (plugin di Photoshop e P. Elements) (Adobe)

Corel Paint Shop Pro

Corel Aftershot Pro (deriva da Bibble ex Bibble Labs)

Capture One (Phase One)

Nikon Wiew,

Nikon Capture NX,

Canon Digital Photo Professional

Raw Therapee freeware

Aperture (Apple)

iPhoto (Apple)

Leggendo la varie prove fatte qua e là su internet vediamo che in taluni casi può essere conveniente utilizzare un programma, in altri la scelta può cadere su uno diverso. Il consiglio salomonico è quello di utilizzare il software che già adoperiamo per il fotoritocco, avendo come arma di riserva qualcuno dei programmi sopra citati (o tanti altri che esistono) nel caso in cui si trattino immagini problematiche, ad esempio con sovraesposizioni, zone bruciate, artefatti, e così via. Talvolta cambiare software di acquisizione raw fa apparire dettagli che non speravamo, oppure evita degli artefatti ai quali ci eravamo rassegnati.

In conclusione, approfondire la conoscenza di alcuni programmi di acquisizione di files raw ci permetterà di avere una base di partenza migliore per la regolazione successiva delle immagini. Tutti i programmi sono scaricabili gratuitamente almeno nella versione di prova per cui potremo farci un'idea di quello che meglio può soddisfare le nostre esigenze prima di effettuare l'acquisto. Mi ripropongo nel prossimo futuro di effettuare delle prove comparative con i diversi software, sebbene sia convinto che le variabili delle immagini siano così tante da non poter stabilire con certezza "chi" faccia meglio "cosa".

 
   
Una volta aperto il file si può iniziare ad applicare le regolazioni, in primo luogo si dovrà fare i conti col "rumore", l'immagine sembra di qualità nettamente inferiore in termini di "grana" alla corrispondente jpg (il formato compresso normalmente utilizzato per una fruizione rapida e pratica delle immagini), ma così non è: semplicemente deve essere processato il fotogramma in termini di rapporto dei pixel adiacenti.
 

Il crop 100% del file raw non regolato.

 
 

 

 

Il crop 100% del file raw dopo la riduzione del rumore effettuata col programma Corel Paint Shop Pro, questa regolazione non è standardizzata come può essere fatta dalla fotocamera mediante le regolazioni impostate prima dello scatto, ma è effettuata in maniera personalizzata analizzando zone diverse del fotogramma.

 
   
  Successivamente si può passare a regolare la temperatura colore, la saturazione, il contrasto, la luminosità e tutto quello che serve per ottenere il risultato finale.

In questo caso, particolarmente significativo, si è recuperata la tonalità del pesce che, a causa della sottoesposizione, appariva affetto da una dominante verde-blu notevole. E' importante fare presente che non si tratta di colorazioni arbitrarie applicate all'immagine, ma il risultato è ottenuto "facendo emergere" i colori già presenti nella foto.