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Bicchiarelli (Bicmar) Custodia per cinepresa 8mm Cinebic Collezione Fabio Carnovale |
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Bicchiarelli, Milano. Dal 1951 fino agli anni '90 questo nome è
sinonimo di elevata qualità. Design raffinato, realizzazione di apparecchi
geniali e costruzione di altissima precisione, insomma una delle
eccellenze italiane di quel tempo. La Bicmar ha prodotto, sotto la guida
dell'indimenticato Luigi Bicchiarelli (1931-2010), custodie per reflex
(famosa la Robotmarine utilizzata da Gianni Roghi per le foto nella
spedizione italiana in Mar Rosso per la realizzazione del film di Bruno
Vailati e Folco Quilici "Sesto Continente"), per Rolleiflex e
per cineprese, flash, "capsule" per obiettivi terrestri da
applicare alle Nikonos e, sopratutto, custodie professionali per
cineprese 16mm tra cui la "Jumbo Sub" per Arriflex 16mm
commissionata da Pippo Cappellano, Tridente d'Oro nel 1983, per
realizzare documentari tra i quali il pluripremiato "L'uomo in
più" nella tonnara di Favignana.
Gli strumenti di Bicchiarelli erano caratterizzati da due peculiarità: la elevata qualità in termini di precisione e materiali e la ricerca di soluzioni innovative. Una di queste era il famoso Sub Eye: su progetto di Enrico Cappelletti, noto fotosub, Bicchiarelli realizzò una "capsula" che conteneva un obiettivo terrestre, che poteva essere un 16mm Nikon o Sigma oppure un 21 o 24 mm sempre delle stesse marche, per poterlo applicare alla Nikonos. |
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La chiusura a cerniera con la manopola per serrare il coperchio, l'ampia leva per comandare l'obiettivo e i manici angolati che ne conferiscono maggiore stabilità, danno l'idea di come questo strumento sia stato progettato in modo ergonomico. Questo accadeva in un tempo (fine anni '50 primi anni '60) in cui la semplice trasposizione dei comandi all'esterno e la impermeabilità già costituivano abbondantemente l'obiettivo della riuscita di uno strumento del genere. Ancora oggi, spesso, le custodie moderne non tengono presente le esigenze del subacqueo in termini di ergonomicità e frequentemente si vedono apparecchi il cui utilizzo con mani guantate e in condizioni di difficile reperibilità dei comandi è scomodo e non intuitivo. D'epoca è la valvola per immettere aria all'interno, | ||||
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Bolex Paillard L8 8mm Collezione Fabio Carnovale |
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Questa è la cinepresa 8mm destinata ad essere ospitata nella custodia, volendo comunque poteva essere anche adattata per altre. La molla per la ricarica è riportata all'esterno, il motore a molla poteva essere regolato alle seguenti velocità: 12, 16, 24, 32 fotogrammi al secondo.così come il diaframma e, ovviamente, il pulsante per la ripresa. L'obiettivo, Kern-Paillard Yvar 1:2,8, f=12,5 mm è intercambiabile con attacco a vite. | ||||
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Oggi Bicmar può essere considerato un marchio tramontato, ma rimane un chiaro esempio di eccellenza italiana nella tecnologia, sia a livello di capacità innovativa che di accuratezza di costruzione. Le custodie erano fabbricate in fusione, la verniciatura "martellata" le proteggeva in maniera efficace dall'attacco della salsedine. |
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Personalmente provo un po' di rabbia nel vedere come, fenomeno tutto italiano, si tenda a dimenticare velocemente le nostre eccellenze: sicuramente in nazioni come Inghilterra e USA avrebbero fatto a gara per rilevare e continuare la realizzazione dei prodotti Bicmar, per non parlare della rilevanza che i prodotti storici avrebbero avuto in campo collezionistico e museale: per fortuna la produzione della Ditta è stata donata da Luigi e dalla moglie Luisa al Museo delle Attività Subacquee di Marina Di Ravenna HDS Italia e, almeno in un luogo, continueranno ad essere ammirate. | ||||
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Bicmar Sei Sei Sub Museo Delle Attività Subacquee Marina di Ravenna |
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La Sei Sei Sub poteva ospitare tutte le fotocamere 6X6 con ottica intercambiabile: questo esemplare, caratterizzato dal colore arancione che sarà quello prevalentemente usato per le creazioni di questa ditta, donato da Luigi e Luisa Bicchiarelli al Museo è in perfetto stato, pronto a tornare in acqua (foto Vincenzo Cardella Historical Diving Society Italia). | ||||
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Flash Bicmar Solaris 250 proprietà Giancarlo Cagnoni |
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Qui in una non comune versione gialla (normalmente erano arancio) il
Bicmar "Solaris 250" di proprietà del Com.te Giancarlo
Cagnoni: questo lampeggiatore, se fosse provvisto degli automatismi TTL
digitali odierni, sarebbe ancora al top degli strumenti del genere. La
parabola è leggermente colorata magenta per dare una temperatura colore
più gradevole.
Caratteristiche tecniche: 250 Watt/secondo Autonomia 120 lampi alla massima potenza Alimentazione 9 celle NiCa N.G. 65 terrestre Angolo di campo 100° |
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Pippo Cappellano: classe 1944, è uno dei cineasti subaquei italiani più importanti, la sua attività subacquea inizia giovanissimo e poi si tramuta in passione per la fotosub utilizzando attrezzature autocostruite. Nel 1962 immortala il record di Enzo Majorca a Ustica. Successivamente l'incontro con i personaggi di spicco come Cousteau, Vailati Quilici fa sì che decida di diventare fotografo e cineoperatore subacqueo. Lavora per le riviste di subacquea e per la RAI, nel 1967 si fa costruire da Bicchiarelli la succitata custodia per Arriflex. Al culmine di una luminosa carriera che passa attraverso la documentazione delle imprese di Mayol, del batiscafo Trieste di Piccard, nel 1983 riceve l'ambito premio "Tridente d'Oro" di Ustica. La sua attività continua oggi anche con la produzione di documentari scientifici. | ||||
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Pippo durante le riprese del documentario "L'uomo in più"
con la Jumbo Sub (foto dell'archivio Cappellano tratta dal libro "Il Cameraman
Subacqueo" 1998, ed. IRECO.
Questa custodia, pesantissima col suo contenuto in macchinario e bobine di pellicola 16mm a terra, è perfettamente neutra in acqua, consentendo all'operatore di lavorare in condizioni ottimali. |
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Per sapere di più su Pippo Cappellano e su tutti gli autori italiani del campo, leggete il suo libro "Il Cameraman Subacqueo" 1998, ed. IRECO ed i libri di Alberto Romeo "Storia e Storie della Fotocinematografia Subacquea Italiana" 2005, ed. IRECO e "Storia della Fotografia e Cinematografia Subacquea Italiana", dello stesso autore, 2009 ed. La Mandragora. | ||||
Sulla copertina del libro "Il Cameraman Subacqueo" appare ancora la "Jumbo Sub" Bicmar. |